Inizio: 9 dicembre 2011
Fine:
30 dicembre 2011
Siamo
sinceri fino in fondo: inizialmente ero perplessa, poi la fine mi ha fatto cambiare
idea. Io non lo so se, onestamente, lo consiglierei come lettura..
Andiamo
con ordine. 1600-1650 circa. Olanda. Province Unite. Il libro narra la storia di
un povero vedovo con 4 figli, di natali nobili, ma dal presente difficile. Tuttavia
la loro antica ricchezza si intravede ancora in un’imponente casa, oramai decadente,
di cui sono i proprietari. Cornelis Van Deruick è proprietario di una piccola
botteguccia che basta a coprire le necessità della famiglia; tuttavia egli spasima
per il commercio e rivendica la sua natura di mercante imbarcandosi per il Brasile
per diventare appunto un mercante di spezie. Prima di lasciare l’Olanda però raccomanda
il figlio maggiore (al quale affida la casa ed in fratelli in sua assenza) a Paulus
Van Bereysten, suo vecchio amico ed, in qualche modo, in debito con lui. L’insigne
personaggio è infatti un ricco mercante, attualmente rettore dell’università;
chi meglio di lui può aiutare il giovane Van Deruick nei suoi primi passi come amministratore
della casa e della famiglia? Quello che Cornelis non immagina è come Paulus modellerà
e plasmerà a suo piacimento la figura di Wilhelm. Paulus, mercante di tulipani,
inizia a questa pratica molto redditizia il suo giovane pupillo, accaparrandosi
la sua fiducia con il dono di ben due bulbi (valore totale 2600 fiorini) che Wilhelm,
sotto l’occhio benevolo di Paulus, riesce a piazzare al miglior prezzo nelle aste
clandestine nelle taverne. Una tale ricchezza improvvisa fa breccia nel cuore “nobile”
del primogenito che spera di innalzare la sua famiglia alle vecchie glorie e farsi
bello agli occhi dei fratelli. Per suggellare ancora di più i rapporti, Wilhelm
vende la bottega di famiglia, per investirla in tulipani, e va a lavorare insieme
a suo fratello Jasper presso le serre di Paulus. I rapporti di Paulus e Wilhelm
così si stringono ogni giorno di più (e non solo quelli d’affari) facendo emergere
alcuni lati del rettore altamente disgustosi. Questo feeling però si infrange costantemente
contro la durezza di Eliasar, figlio di Paulus, che non sopporta il legame tra
i due e non comprende nemmeno perché il padre gli preferisca un poveretto come Wilhelm.
Per placare gli animi si propone ( o meglio si comanda) che Petra, sorella
maggiore di Wilhelm, si sposi con l’erede di Paulus, in modo da suggellare anche
sulla carta un legame ormai evidente..
In
tutto questo, il povero Cornelis in Brasile ha avuto una sfortuna nera e non
riesce nemmeno a racimolare la comma che gli consentirebbe di imbarcarsi di nuovo
per le Province Unite. Riceve lettere confortanti da Wilhelm che, oltre ad amministrare
egregiamente la famiglia, sembra avere tra le mani l’affare del secolo. Cornelis,
che riesce a guadagnarsi da vivere facendo il sarto, ha vergogna della sua condizione
e continua a dire ai figli di star facendo grandi cose.
Nel
frattempo anche Wilhelm racconta un sacco di frottole, nemmeno lui riesce a
dire al padre di aver cacciato tutta la famiglia in un bel guaio, indebitandosi
con Paulus della cifra di 10000 fiorini, corrispondenti alla dote della
sorella. Ancora una volta, i tulipani, croce e delizia di questo racconto,
sembrano intervenire a ristabilire l’ordine: se Wilhelm si procurerà l’ambitissimo
Semper Augustus, allora il debito verrà cancellato e le nozze di Petra con
Eliasar verranno celebrate… Nessuno però ha fatto i conti con Petra la quale,
innamorata del cocchiere del Van Bereysten, non ha nessuna intenzione di sposare
Eliasar….
Non
voglio assolutamente rovinare l’ultima parte di questo libro che è senza dubbio
la più importante e tragica allo stesso modo. Raggiungendo picchi di
drammaticità sublimi. Forza e coraggio però perché la piccola amara si manda
giù con il miele e vedrete che ne rimarrete entusiasti.
Ora,
giunti a questo punto, vi ripeto, la fine è decisamente entusiasmante, si.. ma
il libro.. non so, proprio fino in fondo, onestamente, non mi ha convinto. Ammetto
che Bleys descrive davvero molto bene luoghi e personaggi e ha una scrittura
fluida e piacevole… ma non sono convinta al cento per cento. Alcune parti del
libro mi hanno un po’ infastidito.. perché parliamoci chiaro, questo racconto
emana cattiveria da tutti i pori. Forse è quello, la cattiveria sottile che
serpeggia sempre.. Leggetelo, poi mi direte cosa ne pensate!
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