giovedì 23 agosto 2012

Nostra Signora della solitudine


Inizio: 14 agosto 2012
Fine: 14 agosto 2012

Avevo letto un solo libro di Marcela Serrano e mi era piaciuto moltissimo; questo mi è piaciuto ancora di più. Non che avessi dubbi, ma la lista di libri che leggerò di questa meravigliosa autrice sarà decisamente lunga…
Chiunque abbia studiato la storia dell’America Latina sa che la scomparsa è un tema che tocca generazioni intere. La ricerca dell’identità, la solitudine, la sofferenza sono scritte nel dna di questo continente e dei suoi abitanti. Marcela Serrano è cilena e non fa eccezione; è seconda solo ad Isabel Allende in Cile e le due scrittrici sono accumunate da molti elementi culturali, che non sono solo loro, sono un patrimonio di tutti. In questo libro si racconta la vicenda di una donna, Carmen Lewis Avila, scrittrice di successo e donna di fascino. Fascino nel senso vero della parola, non solo fisico … carisma allo stato puro. Quando scompare nel nulla il marito, Tomas, affida ad una detective, Rosa Avallay, il compito di scoprire cosa sia successo alla moglie. Non è che si possa tanto facilmente definire questo libro un giallo, perché si rischierebbe di sminuirne il contenuto, tuttavia si può leggere anche in questo modo. C’è un mistero da risolvere, scoprire cosa sia successo a Carmen e quindi se vogliamo, possiamo anche etichettarlo così. Rosa comincia a muoversi nell’ambiente famigliare di Carmen, cercando di raccogliere informazioni utili circa la donna che deve trovare; ascolta amici, famigliari, domestici, chiunque abbia qualcosa da dire in merito a questa figura che Rosa deve ricostruire da capo a piedi. E non è cosa facile. Quello che piano piano si delinea è molto diverso da quello che ci viene fornito all’inizio. Rosa si trova di fronte immagini sempre più complesse che le fanno capire quanto sia profonda e complicata la figura di Carmen; descritta da tutti come molto brillante in realtà ci appare come una donna fragile, algida, disinteressata al mondo. Cosa può aver spinto questa donna ad andarsene? Rosa oramai è convinta che non le sia successo niente, che sia un allontanamento volontario.. ma perché? Una vita agiata, al fianco di un uomo innamorato che l’ha raccolta tempo addietro come una bambina spaventata e l’ha resa la regina della sua casa, anche contro il parere della figlia di lui. E poi c’è Vicente… cosa può spingere una madre a lasciare un figlio? Oramai è un uomo, si è sposato, per anni ha vissuto all’interno della nuova famiglia ed è stato trattato come un figlio (anzi meglio della figlia di Tomas, Ana Maria). Anche se Vicente non è figlio suo, ma solo di Carmen. Non si sa chi sia il padre. O meglio, solo Carmen lo sa. Tomas è convinto che Carmen sia stata rapita da esponenti della guerrilla colombiana per via di una vecchia storia con un combattente arruolato alla guerrilla. Eppure se anche fosse, non le farebbero del male, mai, proprio in nome di quel vecchio rapporto, nessuno la tratterrebbe contro la sua volontà. Ana Maria pensa che Carmen se ne sia semplicemente andata, così, stufa di una vita che non rispecchiava quello che lei veramente voleva dalla vita, abbandonando un uomo al quale probabilmente voleva bene si, si ma che non amava. Un uomo per quale aveva fatto l’indispensabile ma nulla di più. Non aveva mai cambiato la sua natura di donna indipendente e selvaggia. Quasi tutte le strade portano Rosa in un vicolo cieco. Fino a che il suo capo non decide  di spedirla in Messico. Il Messico aveva rappresentato per Carmen una tappa fondamentale della sua vita e forse lì si possono trovare risposte a vecchie domande o risposte a domande che ancora nessuno si è posto. Così Rosa si allontana da Cile e parte per una nuova avventura, che ha molto di personale, visto che anche lei, per il Messico,  ha un debole. E forse questa vicinanza emotiva permetterà all’investigatrice di ragionare come Carmen e a ricostruire una parte della sua vita sepolta e sconosciuta a molti, ma non a tutti.
Un libro davvero bello, scorrevole ed interessante, che vi terrà incollati fino all’ultima pagina. Io l’ho divorato in un giorno e scommetto che lo stesso capiterà a voi non appena leggerete le prime pagine. La Serrano conquista tutti!

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