domenica 21 ottobre 2012

Hunger Games


Inizio: 18 ottobre 2012
Fine:19 ottobre 2012

Ok, lo ammetto, quando ho cominciato a leggerlo ero abbastanza scettica. Mi sono detta: che bell’incrocio tra il Grande Fratello di Orwell, qualche vecchio gioco Maya, la vecchia storia di Teseo e Arianna e molti spunti da vari fantasy.. ma mi sono dovuta ricredere. E molto anche. Non ho mai letto nulla del genere. Le cinque stelline non stanno tanto per il libro in se, ma per come è costruito il personaggio di Katniss: la Collins ha fatto davvero un ottimo lavoro. 
Futuro. Distretto 12. Giacimento. La realtà di Katniss è una realtà molto dura, fatta di stenti e di sacrifici. In una parte non precisata del Nord America esiste una città ricca, Capitol City e 12 distretti divisi per prodotti (distretto agricolo, distretto industriale, distretto dedicato alla produzione di beni di lusso, etc..) che le girano attorno. Questo è il risultato di una dura lotta, avvenuta tempo addietro, che si è conclusa con la distruzione del distretto numero 13 e un inasprimento delle leggi. Katniss vive con la madre e la sorellina Prim, il padre è morto a causa di un’esplosione in miniera; si, perché, nel Distretto 12 si estrae carbone, questo è il lavoro. Se è difficile riuscire a sopravvivere con un capofamiglia che cerca di provvedere alla famiglia, figuriamoci quali difficoltà debbano affrontare quotidianamente tre donne abbandonate a loro stesse. Con una sorella da proteggere e mantenere ed una madre inesistente rinchiusa nel proprio dolore, Katniss si autonomina capofamiglia e pertanto a lei spetta provvedere al sostentamento di tutti. Dopo aver passato parte del suo tempo ad avventurarsi nel Prato per raccogliere quante più erbe utili e commestibili, sconfina dalle reti di protezione del distretto per poter cacciare con arco e freccia, dono di suo padre, della selvaggina nel bosco; anche se non è permesso le rivende in una specie di mercato nero, con la benedizione del sindaco che, al posto di una discreta quantità di fragole, chiude un occhio. Con lei c’è Gale, amico e compagno di caccia, con il quale ha stretto un patto: dividere sempre i profitti per poter sostenere entrambe le famiglie. Non esistono molte alternative per le famiglie del Distretto, lavorare duro e mangiare pochissimo, quel poco che è permesso loro avere attraverso le tessere. Le tessere sono aiuti che Capitol City da (rifornimento di olio o cereali per un mese, ad esempio) in cambio di un prezzo molto alto: una nomina. Le nomine sono striscioline di carta con scritto il proprio nome, che vanno in un urna utilizzata durante la mietitura. Capitol City, per ricordare a tutti la sua supremazia, organizza ogni anno gli HUNGER GAMES, giochi nei quali 24 ragazzi (12 maschi e 12 femmine, presi a coppie nei distretti) vengono sorteggiati dalle urne e dovranno combattere in un’arena senza esclusione di colpi, fino a quando non ne resterà soltanto uno. Il vincitore. A lui/lei toccheranno fama e ricchezza fino alla fine dei suoi giorni. Ma vincere questo gioco, per uno del Distretto 12, mezzo morto di fame ed incapace di utilizzare le armi, è praticamente impossibile. Solo due vi sono riusciti in 74 anni di giochi. Se non basta l’aspetto cruento di questi poveri ragazzi, tra i 12 e i 18 anni, mandati a morire, si sappia che Capitol City ha organizzato questi giochi come un reality, in diretta 24h su 24, costantemente sotto gli occhi di tutti. I ragazzi dei distretti più ricchi sono addestrati per una vita a questo avvenimento, ore ed ore di lezioni di armi, ginnastica, ottimi pasti, li preparano ad attendere quel giorno per dimostrare a tutti la loro supremazia. Ma quando Katniss sente il nome della sorella, si offre volontaria, dandosi già per spacciata. Non permetterebbe mai alla piccola Prim di entrare in quell’arena. Insieme a lei viene estratto Peeta Mellark, figlio del fornaio e molto più robusto di lei. Dopo un breve saluto alla famiglia i due prescelti vengono isolati per essere mandati a Capitol City dove vengono preparati esteticamente e poi fisicamente alla loro prova. Le uniche persone in grado di aiutarli sono Effie Trinket e Heymitch, quest’ultimo in particolare è uno dei due vincitori degli Hunger Games del Distretto 12, ma a causa della sua perenne abitudine all’alcool non rappresenta un valido aiuto. Dopo una fastosa sfilata ed alcune interviste che permettono a Katniss e Peeta (che fa una dichiarazione di amore a Katniss) di farsi amare dal pubblico, comincia la sfida. Nessuno fino al momento dell’inizio dei giochi conosce l’ubicazione dell’arena, nessuno sa in che scenario consista. Lande coperte di ghiaccio, deserti, boschi, steppe, qualsiasi scenario può aprirsi agli occhi dei tributi. Inoltre gli Strateghi, coloro che si occupano di rendere interessante il reality, posizionano trappole, modificano le condizioni climatiche a loro piacimento, creano diversivi come incendi, siccità o temporali incessanti per spingere i ragazzi a riunirsi ed a scontrarsi. Ogni notte nel cielo l’inno è seguito dalle foto dei ragazzi che non ce l’hanno fatta. Katniss e Peete si ritrovano in una foresta, al delimitare della quale c’è un lago e un dirupo. Devono farcela per la loro sopravvivenza utilizzando le loro capacità di razionare cibo e procurarsene. Devono guardarsi le spalle. Dovrà rimanerne uno soltanto. La loro condizione di innamorati (o almeno questo è quello che fingono d’essere) porta la gente a parteggiare per loro. Heymitch (come gli altri sponsor) possono di tanto in tanto far recapitare ai loro tributi degli aiuti, dei doni, che permettano loro di far sentire il supporto dei loro Distretti e del pubblico di Capitol City. In questo mondo dove ognuno deve badare a se stesso per rimanere in vita c’è tuttavia lo spazio per alleanze, come quella tra Katniss e la giovane Rue, un tributo di soli 12 anni, come Primrose. Esiste una dimensione nella quale si può rimanere umani anche in una situazione così devastante. La cosa più difficile sarà affrontare Peeta, il suo compagno di distretto, colui il quale ha confessato a tutta Capitol City di avere una cotta per lei, colui che le ha tenuto la mano davanti alla folla durante la sfilata e che da bambino le regalò del pane vedendola malnutrita. Come sarà possibile uccidere lui? Katniss non vorrebbe tutto questo, la sua unica speranza è che muoia per mano di qualcun altro, tuttavia non riesce a figurarsi che quel ragazzo tanto buono e gentile, diventi un cadavere per il divertimento di una società malata. Katniss è come un animale in gabbia, furibondo e furioso, con le unghie ed i denti in vista, pronta a uccidere per non essere uccisa, pronta a tutto per tornare vittoriosa alla sua famiglia… quando qualcosa nel regolamento improvvisamente cambia e le da nuova forza…
Non posso né voglio aggiungere altro. Leggetelo. Avevo sottovalutato molto questo libro e ne sono stata piacevolmente stupita, talmente stupita da leggerlo di filato in una sola giornata. Ho già comprato i seguiti che spero siano altrettanto belli.. e tanto per la cronaca ho comprato anche il film!!!!

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