Inizio: 18 ottobre 2012
Fine:19 ottobre 2012
Ok,
lo ammetto, quando ho cominciato a leggerlo ero abbastanza scettica. Mi sono
detta: che bell’incrocio tra il Grande Fratello di Orwell, qualche vecchio
gioco Maya, la vecchia storia di Teseo e Arianna e molti spunti da vari
fantasy.. ma mi sono dovuta ricredere. E molto anche. Non ho mai letto nulla
del genere. Le cinque stelline non stanno tanto per il libro in se, ma per come
è costruito il personaggio di Katniss: la Collins ha fatto davvero un ottimo
lavoro.
Futuro.
Distretto 12. Giacimento. La realtà di Katniss è una realtà molto dura, fatta
di stenti e di sacrifici. In una parte non precisata del Nord America esiste
una città ricca, Capitol City e 12 distretti divisi per prodotti (distretto
agricolo, distretto industriale, distretto dedicato alla produzione di beni di
lusso, etc..) che le girano attorno. Questo è il risultato di una dura lotta,
avvenuta tempo addietro, che si è conclusa con la distruzione del distretto
numero 13 e un inasprimento delle leggi. Katniss vive con la madre e la
sorellina Prim, il padre è morto a causa di un’esplosione in miniera; si,
perché, nel Distretto 12 si estrae carbone, questo è il lavoro. Se è difficile
riuscire a sopravvivere con un capofamiglia che cerca di provvedere alla
famiglia, figuriamoci quali difficoltà debbano affrontare quotidianamente tre
donne abbandonate a loro stesse. Con una sorella da proteggere e mantenere ed
una madre inesistente rinchiusa nel proprio dolore, Katniss si autonomina
capofamiglia e pertanto a lei spetta provvedere al sostentamento di tutti. Dopo
aver passato parte del suo tempo ad avventurarsi nel Prato per raccogliere
quante più erbe utili e commestibili, sconfina dalle reti di protezione del
distretto per poter cacciare con arco e freccia, dono di suo padre, della
selvaggina nel bosco; anche se non è permesso le rivende in una specie di
mercato nero, con la benedizione del sindaco che, al posto di una discreta
quantità di fragole, chiude un occhio. Con lei c’è Gale, amico e compagno di
caccia, con il quale ha stretto un patto: dividere sempre i profitti per poter
sostenere entrambe le famiglie. Non esistono molte alternative per le famiglie
del Distretto, lavorare duro e mangiare pochissimo, quel poco che è permesso
loro avere attraverso le tessere. Le tessere sono aiuti che Capitol City da
(rifornimento di olio o cereali per un mese, ad esempio) in cambio di un prezzo
molto alto: una nomina. Le nomine sono striscioline di carta con scritto il
proprio nome, che vanno in un urna utilizzata durante la mietitura. Capitol
City, per ricordare a tutti la sua supremazia, organizza ogni anno gli HUNGER
GAMES, giochi nei quali 24 ragazzi (12 maschi e 12 femmine, presi a coppie nei
distretti) vengono sorteggiati dalle urne e dovranno combattere in un’arena
senza esclusione di colpi, fino a quando non ne resterà soltanto uno. Il
vincitore. A lui/lei toccheranno fama e ricchezza fino alla fine dei suoi
giorni. Ma vincere questo gioco, per uno del Distretto 12, mezzo morto di fame
ed incapace di utilizzare le armi, è praticamente impossibile. Solo due vi sono
riusciti in 74 anni di giochi. Se non basta l’aspetto cruento di questi poveri
ragazzi, tra i 12 e i 18 anni, mandati a morire, si sappia che Capitol City ha
organizzato questi giochi come un reality, in diretta 24h su 24, costantemente
sotto gli occhi di tutti. I ragazzi dei distretti più ricchi sono addestrati
per una vita a questo avvenimento, ore ed ore di lezioni di armi, ginnastica,
ottimi pasti, li preparano ad attendere quel giorno per dimostrare a tutti la
loro supremazia. Ma quando Katniss sente il nome della sorella, si offre
volontaria, dandosi già per spacciata. Non permetterebbe mai alla piccola Prim
di entrare in quell’arena. Insieme a lei viene estratto Peeta Mellark, figlio
del fornaio e molto più robusto di lei. Dopo un breve saluto alla famiglia i
due prescelti vengono isolati per essere mandati a Capitol City dove vengono
preparati esteticamente e poi fisicamente alla loro prova. Le uniche persone in
grado di aiutarli sono Effie Trinket e Heymitch, quest’ultimo in particolare è
uno dei due vincitori degli Hunger Games del Distretto 12, ma a causa della sua
perenne abitudine all’alcool non rappresenta un valido aiuto. Dopo una fastosa
sfilata ed alcune interviste che permettono a Katniss e Peeta (che fa una
dichiarazione di amore a Katniss) di farsi amare dal pubblico, comincia la
sfida. Nessuno fino al momento dell’inizio dei giochi conosce l’ubicazione dell’arena,
nessuno sa in che scenario consista. Lande coperte di ghiaccio, deserti,
boschi, steppe, qualsiasi scenario può aprirsi agli occhi dei tributi. Inoltre gli
Strateghi, coloro che si occupano di rendere interessante il reality,
posizionano trappole, modificano le condizioni climatiche a loro piacimento,
creano diversivi come incendi, siccità o temporali incessanti per spingere i
ragazzi a riunirsi ed a scontrarsi. Ogni notte nel cielo l’inno è seguito dalle
foto dei ragazzi che non ce l’hanno fatta. Katniss e Peete si ritrovano in una
foresta, al delimitare della quale c’è un lago e un dirupo. Devono farcela per
la loro sopravvivenza utilizzando le loro capacità di razionare cibo e
procurarsene. Devono guardarsi le spalle. Dovrà rimanerne uno soltanto. La loro
condizione di innamorati (o almeno questo è quello che fingono d’essere) porta
la gente a parteggiare per loro. Heymitch (come gli altri sponsor) possono di
tanto in tanto far recapitare ai loro tributi degli aiuti, dei doni, che permettano
loro di far sentire il supporto dei loro Distretti e del pubblico di Capitol
City. In questo mondo dove ognuno deve badare a se stesso per rimanere in vita
c’è tuttavia lo spazio per alleanze, come quella tra Katniss e la giovane Rue,
un tributo di soli 12 anni, come Primrose. Esiste una dimensione nella quale si
può rimanere umani anche in una situazione così devastante. La cosa più
difficile sarà affrontare Peeta, il suo compagno di distretto, colui il quale
ha confessato a tutta Capitol City di avere una cotta per lei, colui che le ha
tenuto la mano davanti alla folla durante la sfilata e che da bambino le regalò
del pane vedendola malnutrita. Come sarà possibile uccidere lui? Katniss non
vorrebbe tutto questo, la sua unica speranza è che muoia per mano di qualcun
altro, tuttavia non riesce a figurarsi che quel ragazzo tanto buono e gentile,
diventi un cadavere per il divertimento di una società malata. Katniss è come
un animale in gabbia, furibondo e furioso, con le unghie ed i denti in vista, pronta
a uccidere per non essere uccisa, pronta a tutto per tornare vittoriosa alla
sua famiglia… quando qualcosa nel regolamento improvvisamente cambia e le da
nuova forza…
Non
posso né voglio aggiungere altro. Leggetelo. Avevo sottovalutato molto questo
libro e ne sono stata piacevolmente stupita, talmente stupita da leggerlo di
filato in una sola giornata. Ho già comprato i seguiti che spero siano
altrettanto belli.. e tanto per la cronaca ho comprato anche il film!!!!
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