Inizio: 9 settembre 2013
Fine: 10 settembre 2013
Questa la storia di due bambini di dieci anni,
Vaclav e Lena, e di una grande passione: la magia. Figli entrambi di emigrati
russi vivono a un isolato di distanza e sono grandissimi amici da quando
avevano cinque anni. Vaclav vive con i genitori: Rasia, la mamma, sempre
preoccupata per il figlio che cerca di tenere lontano da quanto di brutto e
crudele esista a New York e Oleg, il padre, un affermato architetto in madre
patria, ma ora, ridotto a fare il tassista e quasi sempre in preda ai fumi
della vodka; tutto sommato a Vaclav va ancora piuttosto bene: la piccola Lena
vive sola con una zia abbastanza fatiscente, Ekaterina, che non si preoccupa
minimamente della nipote e ha una professione e delle abitudini… discutibili.
La lascia a se stessa e la considera un peso; vorrebbe non averla tra i piedi e
la sua amicizia con Vaclav almeno la tiene lontana da casa durante il giorno.
Così i due bambini passano moltissimo temo insieme e condividono una grande
passione: la magia. Vaclav è il mago e vorrebbe ripercorrere modestamente le
orme del grande David Copperfield e dell’ancora più grande Houdini, Lena è la
meravigliosa, stupenda ed insostituibile assistente. Vaclav sta cercando in
tutti i modi di organizzare uno spettacolo con o senza il permesso dei genitori
a Coney Island, laddove cominciò il grande Houdini. Ma proprio mentre fervono i
preparativi, Lena sembra cambiare di colpo: lo ignora, ha fatto amicizia con
altre bambine della scuola e si vergogna a farsi vedere con lui (e chissà se
vuole ancora sposarlo una volta diventati grandi). Loro sono stati sempre i
bambini dell’inglese per stranieri, gli immigrati che mangiano cose puzzolenti
e da sempre vengono isolati dagli altri perché considerati strani, ma adesso
Lena sembra essere entrata in una nuova dimensione nella quale si sente
accettata. Anche se Vaclav non vuole prestare attenzione a questi strani
atteggiamenti, Rasia non può farne a meno: Lena, che spesso si ferma da loro
per cena, prima è stata male e ora si abbuffa, spazza qualcosa ci sia nel
piatto, ma, nonostante questo, resta estremamente magra e pallida. Le ha sempre
fatto una gran tenerezza fin dal giorno che Ekaterina l’aveva accompagnata a
casa sua consegnandola come se fosse un piccolo pacco. Yelena, una bambina
taciturna e timida, indifesa davanti al mondo che tanto preoccupava Rasia. Così
come ogni volta la riaccompagna a casa, la mette a letto (un materasso sul
pavimento), la copre e poi le racconta una storia aspettando che Lena sia
addormenti. Ma il giorno dopo la piccola non si presenta a scuola, così Rasia,
la sera stessa va a controllare. La situazione ha raggiunto il limite. Decide
di andare alla polizia e metterla al corrente delle condizioni di abbandono in
cui vive la piccola; il risultato è che Lena viene prelevata e mandata in un
luogo sconosciuto e protetto, in modo che sia al sicuro. Il giorno seguente
Rasia porta Vaclav al Sideshow, dove lui avrebbe dovuto esibirsi con la sua
incantevole assistente ed una volta tornati a casa lo mette al corrente. Lui
reagisce disperato: come farà a ritrovare la sua amica? Loro non sono famigliari
e non accesso alle informazioni; bel guaio ha combinato sua madre, ha fatto
sparire la sua futura moglie!
Vaclav
ora ha diciassette anni, è alto un metro e ottanta ed è affascinante. Ha una
fidanzata, Ryan, la tipica americana che non entusiasma Rasia, ma che lui
adora. La magia è ovviamente cresciuta con lui ed ora si esercita con
l’appoggio della ragazza. Eppure in tutti questi anni, sette, lui non ha mai
dimenticato Lena (e nemmeno sua madre anche se dice il contrario); ogni sera
augura la buona notte a quella bambina che oramai ha diciassette anni come lui.
Ma una sera, nel giorno del compleanno di Yelena, decide di interrompere questo
augurio, sperando che non comporti nulla di grave.
Lena
è a scuola. Chiusa nel bagno. Nel giorno del suo diciassettesimo compleanno. Ha
già ricevuto molti regali eppure è triste; è sveglia, intelligente, ha molti
hobby, ma, nonostante questo, si sente vuota. È stata adottata a nove anni e
conduce una vita normalissima, ma non riesce a dimenticare che non sa nulla di
sé, dei suoi genitori, della sua nascita. Ripensa tristemente alla sua
infanzia, prima con una nonna che non era sua nonna, poi con Anna nella casa
famiglia felice e serena con altri bambini, all’improvviso proiettata nella
vita della vera zia che comunque non la voleva, e infine tra le braccia di
Emily, sua madre adottiva. E poi Vaclav. Lei non lo ha dimenticato. Lo tiene
stretto dentro di sé. Ed è arrivato il momento di chiamarlo.
Non
vi dico altro. Ma leggetelo, ne vale la pena. Mi aveva incuriosito il titolo ma
non avevo idea di cosa avrei trovato. Invece è una bellissima storia,
raccontata molto bene anche se parte un po’ in sordina. Può sembrare banale all’inizio,
ma non lo è. Ci sono dei risvolti inaspettati ed una profondità che non si coglie
fin quasi all’ultima pagina. A tratti una favola a tratti commovente, sono
sicura che leggerete questo romanzo tutto d’un fiato.
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