Fine: 12 gennaio 2014
Davvero spassosissimo questo libro. Non
conoscevo quest’autrice, ma la copertina mi aveva già fatto capolino più d una
volta dentro le librerie… e ad un certo punto ho proprio ceduto. E come al solito
ho trovato un piccolo gioiello. Nadia Morbelli scrive in modo sorprendente! Nel
senso che scrive esattamente quello che scriverei io al suo posto: stesse freddure,
stesse frasi, stessi neologismi sparati sul momento e stessi termini vetustissimi
qua e là a dare un non so che di classico. Lei ha quasi 40 anni e io ne ho 31,
non riesco proprio ad immaginarmi diversa da Nadia quando avrò la sua età! Sarò
anche io così, insomma, non sarò cambiata di una virgola!!
Nadia
vive a Genova e lavora in una casa editrice (con somma disperazione di sua madre
che non sa mai cosa dire alle persone quando le chiedono “Nadia che lavoro fa?”)
diretta da Gian Paolo un tipetto tutto nervi a lamentele. Celibe, con un fidanzato
in giro per il mondo, senza figli, è il ritratto – secondo sua madre – della ragazza
che non è mai cresciuta, che non vuole responsabilità, che non ha ambizioni nella
vita. Ma ovviamente il punto di vista di Nadia è completamente diverso… la sua
vita scorre relativamente tranquilla tra le visite ai genitori al paesello e le
uscite con Carla, la sua amica di sempre (che, a differenza sua, ha un lavoro
bene chiaro: è una professoressa – di latino per giunta!). Ma un giorno come tanti,
al rientro a Genova, sotto una pioggia incessante, Nadia si butta nella vasca
da bagno incurante del campanello che suona… e un attimo dopo arriva il black
out. Niente di anomalo, se non fosse che il giorno dopo Nadia scopre che la sua
vicina di casa, Marinin, è stata uccisa. La Marinin (al secolo Assunta Maria Filomena
Mammoliti vedova Merlo), ben lungi da essere un’amabile vecchietta, era il terrore
del condominio, con i suoi modi sgarbati e con l’aria polemica pronta a diventare
tempesta per qualsiasi cosa su cui posasse lo sguardo. Da quando era rimasta vedova
viveva con la figlia Anna e il genero Giorgio, ma era chiaro come il sole che qualcosa
non andava; le discussioni in famiglia erano sempre più frequenti e chiassose,
cosa rilevante data le consuete buonissime maniere di Giorgio, ricco ed educatissimo.
Ma chi poteva averla uccisa? Così, senza nemmeno fare rumore, senza che Nadia
sentisse nulla dall’altra parte della parete. Possibile che quella donna così
energica non si sia difesa, non abbia urlato? A qualche domanda trova risposta in
Questura, dove il Dott. Prini l’ha convocata per la deposizione. Niente da dire
un uomo interessante, uno della Celere, ma pazienza, nessuno è perfetto. Ma per
qualche domanda che trova risposta, ne sorgono altre che spalancano scenari alquanto
inquietanti. Comincia così l’ossessione di Nadia per questo crimine, che la porterà
a fare l’investigatrice accanto (o quasi) a Prini. I due cominciano una fitta corrispondenza
telefonica alla quale segue una fitta frequentazione nel “solito posto” davanti
a cibi ipercalorici (Prini) e insalata (Nadia). Più il Vice Questore sorride della
sua carriera da novella Miss Marple, più Nadia è convinta che lui, da buon celerino,
si sia fatto abbindolare dall’apparente banalità del caso, senza approfondire
altri elementi alquanto sospetti (come la morte dello Scianca, il marito della Marinin,
giusto qualche mese prima). Così Nadia comincia a svolgere indagini per suo
conto… sfruttano la rete di gossip che permea ogni paese degno di tale nome. Coinvolge
Carla e altri amici, più o meno divertiti da questa Nadia in versione investigatrice.
Il punto di forza di questo romanzo non è sicuramente il giallo in sé, ma tutto
il fantastico contesto nel quale si muove Nadia: realtà di paese, fatta di luoghi
comuni, soprannomi, atteggiamenti tipici, ruoli ben definiti, dove niente sfugge
a nessuno, dove tutti sanno di tutti eppure nessuno è mai abbastanza informato;
stupendo è anche il rapporto di Nadia con i suoi genitori e ancora di più il modo
giocoso con cui viene descritto: un gap generazionale che divide e pone su due sponde
opposte madre e figlia, differenti per linguaggio, apertura mentale, ma soprattutto
diverse nel vedere priorità e bisogni. Diverse nel modo e nei criteri di giudizio,
cambiati negli anni, diverse nel vedere virtù o difetti, in una continua simpaticissima
competizione. Un passo per volta Nadia cercherà di sbrogliare questo nodo e scoprire
la verità sulla morte della Marinin… ce la farà ad arrivarci prima di Prini?
La
quarta di copertina annunciava già che la forza di questo libro fosse il suo linguaggio.
E non si può dire che non sia così. Ho riso come una matta per tutto il tempo e
ho trovato questo esordio della Morbelli eccezionale. Ovviamente mi sono già
comprata il suo secondo romanzo, visto che l’autrice promette davvero bene! Ve
lo consiglio, ve lo divorerete in pochissimo tempo e vi farete un mucchio di
risate!
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