Fine: 25 agosto 2014
Decidi di
inframezzare le letture da comodino con un libro di Carlotto… finisce che lo
leggi in mezza giornata. No comment.
Bello questo secondo capitolo della
saga, decisamente all’altezza del primo! Leggendolo mi sono resa conto che le
storie sono consecutive e non concomitanti. Credevo, erroneamente, che i
quattro romanzi raccontassero la stessa storia nello stesso momento, ma da
quattro punti diversi e partendo dalle quattro realtà diverse delle
protagoniste. Invece, cambia la protagonista, ma la storia continua.
Eva d’Angelo. Quarant’anni di donna
portati egregiamente, bella, intelligente e per via della sua parlata bonaria e
tipicamente romana, decisamente simpatica. Un unico difetto: il marito Renzo.
Già, perché oltre ad essere un giocatore ormai malato, quel cafone l’ha anche
tradita scappando con una commessa ventenne, lasciando Eva in mano agli
strozzini. Tanto indebitato, che alla moglie quasi costa la profumeria che
dirige da anni con molto amore e competenza. Ksenia, Luz e Sara però, l’anno
convinta a chiudere definitivamente con Renzo ed hanno salvato sia Eva che la
profumeria, tanto che le prime due ne sono addirittura diventate socie e
commesse. O almeno così credono loro. Eva in realtà non ha mai dimenticato l’uomo
che per molti anni l’ha resa una donna felice, appagata ed orgogliosa. Lo ama,
lo ama molto ed anche se ha accettato che Renzo è un debole e un poveretto,
quei ricordi la assillano al punto tale da aver rifiutato sistematicamente qualsiasi
avances da parte di altri uomini. Ma il divorzio no, quello no, a quello Eva
non vuole nemmeno pensare. Così quando Renzo riappare a Roma, lei non riesce a
resistergli; le fa credere di aver smesso di giocare da mesi, di essersi
trovato un lavoro onesto e di essere pentito di averla tradita e messa nei guai.
I due ricominciano a frequentarsi, ritrovando lo slancio di tanti anni di matrimonio,
di nascosto. Eva non ce la fa a parlarne alle sue amiche, sa che Ksenia e Luz
non capirebbero. Il trucchetto riesce, fino a quando Eva non viene brutalmente
aggredita da Melody Mascherano ed altre donne del suo clan, che le intimano di stare
alla larga da Renzo, l’uomo di Melody. Eva, ferita e sotto shock chiede
spiegazioni al marito (che mente) e conforto alle amiche, vuotando il sacco. I
guai sono decisamente seri: il clan dei Mascherano, capeggiato da Zio Serse, è
gente che non scherza, dedita perlopiù allo spaccio, al riciclaggio di denaro e
all’usura. Dopo essersela spassata con Melody, Renzo ha sottratto del denaro e
fatto una soffiata che è costata la vita ad un ragazzo del clan ed ora, i
Mascherano, lo vogliono. Deve nascondersi. Ma tutto a questo Melody non importa,
lei sa solo che lo ama e non ha preso di buon grado il fatto che Renzo sia
tornato dalla moglie. Eva, comprende fin troppo bene lo stato di cecità nel
quale è sprofondata Melody e decide di saldare personalmente i debiti del marito
(unica cosa che Renzo le ha confessato) recandosi dai Mascherano, pedinata dal
commissario di polizia Mattioli a sua insaputa. Ksenia e Luz si offrono di
aiutare Renzo, a patto che evapori, sparisca, se ne vada per sempre dalla vita
di Eva (e dalla loro). Dopo avere trovato inizialmente asilo da Sara (che è
solo l’ombra di ciò che era) Renzo viene cacciato e lasciato a se stesso. Preludio
di guai ancora peggiori. Nessuna di loro è preparata a ciò che sta per
succedere. Ksenia, preoccupata per le condizioni di declino in cui versa Sara
la porta a casa di Angelica Simmi e la fa curare da Felix, il dolcissimo
badante cubano settantenne che amorevolmente cura Angelica. Sara oppone
resistenza a tutto, quantomeno inizialmente, ma poi si lascia conquistare da
Lourdes (la figlia di Luz) e comincia ad aprirsi fino ad arrivare a confessare
tutta la sua vita ad Angelica, a considerare quella casa la sua casa,
ricominciando ad allenarsi duramente con Ksenia e a tornare ciò che era… appena
in tempo, perché ora Renzo è stato ucciso, Melody rischia un futuro per certi
versi peggiore ed Eva è decisa a non permettere che i colpevoli di tanto dolore
restino impuniti. Serse sta preparando la festa di fidanzamento tra Melody e il
giovane Christian, che oltre ad essere l’esecutore dell’omicidio di Renzo ha
anche abusato di Melody per chiarire la gerarchia e la sua posizione di
proprietario. Nonostante questo, non c’è verso di fare collaborare la ragazza
con Mattioli, non per il verso buono quantomeno; l’unica che riesce a farsi ascoltare
dalla biondina ribelle è Sara. Già, Sara la vendicatrice, con i suoi metodi
poco ortodossi e l’odio che la fa da padrona. Ma giustizia e vendetta sono due
cose molto diverse. Quando poi ci sono in mezzo interessi e tornaconti, la
questione si complica ancora di più…
Decisamente colpita da questo
secondo capitolo. Mi è piaciuto tanto quanto il primo. Non è scontato, non è
ripetitivo, anzi, sembra che Videtta e Carlotto indaghino ogni volta in un
ambiente diverso, mettendo in luce i vari ambienti criminali della Roma in cui
si muovono le protagoniste. Mi piacciono i riferimenti musicali ed anche quelli
letterari contemporanei… è davvero molto attuale. Ovviamente adesso c’è Sara
che mi guarda dalla libreria, ma ho bisogno di distaccarmi un attimo, questi
libri sono boccate d’ossigeno e non sono infiniti (sono solo quattro!!!).. vanno
centellinati!!
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